venerdì 30 novembre 2007

Ulteriori problematiche...

Problematiche sociali e sanitarie:

gli alloggi costruiti e gestiti da parte dell' attuale ATER (lo IACP è stato trasformato) sono destinati ad alloggiare famiglie deboli dal punto di vista economico e sociale;

l’eterogeneita’ delle caratteristiche della popolazione (crescente presenza di etnie diverse);

la fama di “zona difficile” ha favorito una forte connotazione identitaria territoriale in quanto appartenenti esclusivamente al quartiere (da cui si esce per andare “in citta’);

la mobilità dei residenti stimata in 20 anni è attorno al 35%. Non si può certo dire che, nel PEEP EST, siano favorite le relazioni di vicinanza e una vivibilità ottimale;

la presenza di un importante insediamento di nomadi;


venerdì 23 novembre 2007

Perchè il quartiere non si è mai integrato con la citta'?

Alla luce dell'evoluzione del quartiere si possono effettuare delle considerazioni sulle motivazioni di una mancata integrazione del quartiere con il territorio.



Vincoli territoriali e morfologici:


buona parte del quartiere è circondata da terreni ad uso agricolo che hanno sicuramente rallentato l'integrazione con la città;


la presenza di due centri storici (S.Gottardo e Laipacco) che rappresentano i nuclei d’origine della zona con caratteristiche di paese e a vocazione agricola;


la presenza dei due blocchi dismessi delle caserme che rappresentano un blocco all’integrazione con la citta’;


Confini spaziali:

due linea ferroviaria (una interrata);

l'ampiezza stradale di Via Forze Armate ;

la distanza da Via Cividale (strada di importante scorrimento verso la zona del cividalese);

venerdì 16 novembre 2007

L'evoluzione del quartiere grazie al supporto cartografico




Dalla foto aerea del 1957, si nota una scarsa edificazione sia su via Cividale sia nell'area dell’ attuale quartiere, dove si vedono solo campi e tre edifici costruiti dallo IACP.





Dalla foto aerea del 1976, si vede che, 20 anni dopo, via Cividale è già ben edificata e nel quartiere si innalzano molte palazzine popolari lungo le vie Riccardo Di Giusto, Sbaiz, Miglioranza, Niva de Ponti, Calligaris, Periz e Pradolin. I condomini vanno dai 3 ai 7 piani.






In seguito, sono state costruiti ulteriori edifici lungo la via Forze Armate. Così nel 2002 circa, veniva a completarsi il Piano di Edilizia Economico Popolare, realizzando quello che è meglio conosciuto come "il quartiere del PEEP EST".








Il quartiere, per le sue caratteristiche morfologiche e per i suoi vincoli architettonici, non si è ancora integrato con il resto della città, rimanendo qualcosa a sé stante, come un confine chiuso, un'isola.

venerdì 9 novembre 2007

Com'era com'è su Flickr...

Sono riuscito ad inserire delle foto su Flickr e a mettere il collegamento a destra. Le foto sono le più significative. Vengono dall'archivio dell'Ater e dai portafoto di Don Ezio (della Parrocchia di Gesù Buon Pastore). Ce ne sono anche tante durante la costruzione della Chiesa. Lo sapete che il progetto è di Alvar Aalto? Incredibile ma vero...

mercoledì 7 novembre 2007

Il perchè del Quartirere Aurora

La nascita del Quartiere Aurora è stata possibili grazie ad una legge del 1962 che prevedeva Piani di Edilizia Popolare per ogni città che superava i 50 mila abitanti (o era capoluogo di provincia). Tra le varie proposte d’ubicazione del quartiere fu scelta un’ area della vasta periferia urbana posta a Nord Est della citta’ di Udine.
La politica edificatoria di allora cercava di acquisire vaste aree a basso costo: spesso le trovava in zone cittadine marginali, per lo più sprovviste di infrastrutture, cioè di luce, acqua e fognature.
Il progetto per l’area, di una superficie complessiva pari a 71.51 ha (750.000 mq) e predisposta per 9375 abitanti insediabili (densita’ 130 abitanti/ha), prevedeva:


RESIDENZE
ATTREZZATURE SCOLASTICHE
ATTREZZATURE RELIGIOSE
ATTREZZATURE COMMERCIALI
ATTREZZATURE CULTURALI
ATTREZZATURE SPORTIVE
PARCO ATTREZZATO
VIABILITA’